In questa pagina troverete alcune NOTIZIE importanti, news e recensioni tratte da giornali e siti internet, oltre a curiosità e ...... qualche sorpresa.....

Agibilità ENPALS, iscrizioni SIAE come COMPOSITORI-AUTORI, consulenza per produzioni editoriali e discografiche, tutto sullo SPETTACOLO in genere...... da oggi potrete districarvi meglio e soprattutto ottenere più DIRITTI nel giusto rispetto delle norme vigenti........ SCRIVETECI per informazioni su.......  

                                                        

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Qualche UTILITY per lo studio e il divertimento ...per voi....(un grazie particolare al Maestro Renzo Ruggieri per la gentile concessione)
METRONOMO NOTE INTONAZIONE

 

 

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e puoi anche guardare le nostre e vostre FOTOo alcuni nostri amici

                                           

         

                               

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Purtroppo, nel mese di Ottobre 2005 è venuto a mancare il grande presidente delle associazioni musicali di Macerata, DOMENICO CARELLI.

Che dire di questa grande persona che ha veramente fatto tanto per tantissimi musicisti, un uomo che credeva veramente nell'associazionismo vero, che ha avuto la forza di aggregare migliaia di dilettanti amanti della musica, offrendo, indirettamente, la possibilità a tanta gente, di potersi divertire, ballare, passare qualche ora spensierata e in sana allegria.

Eh sì.... perchè ognuno di noi PUO' DARE e SA DARE qualcosa di UNICO agli altri, e grazie a Domenico, molti hanno avuto la possibilità di condividere con gli altri quel talento artistico di cui ognuno di noi è dotato.

Ed è sempre grazie a lui che molti oggi sono diventati dei veri PROFESSIONISTI, con una grande PROFESSIONALITA'....

Il suo grande rispetto per gli altri, la sua modestia, il suo carattere deciso ma con discrezione, rimarrà sempre vivo in tutti noi.

CIAO DOMENICO......

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CURIOSITA' SULLA FISARMONICA

Ho appreso dall' autore Carlo Ferrini di Faenza che l'inventore del ballo liscio, successivamente rimodellato dal mitico Secondo Casadei, fu un certo Zachèen (o anche "Zaclèn"). Egli era un vero virtuoso dell'organetto ed iniziò a rallegrare la gente nei primi anni del '900 con lo strumento che vedete nella foto rarissima. Cosa che dovrebbe farci riflettere è che Zaclèn lo faceva perchè la riteneva un'azione che non sfuggiva davanti agli occhi di Dio! Divertire la gente con il suo organetto significava "lenire il dolore delle persone"... se ci pensate è veramente nobile come causa. Se poteva suonava il Natale accanto a chi soffriva parecchio, portando i primi "abbozzamenti" di valzer, mazurke e polke in giro per Faenza, Brisighella (il paese in cui nasce anni dopo Roberto Giraldi, detto CASTELLINA) e dintorni.
Oggi è raro trovare persone che suonino per fare divertire i più bisognosi, ma non impossibile. Il paradosso è che l'inventore del liscio lo fece e trovò da questo "voler fare divertire" gli spunti che poi furono la fortuna dei suoi successori molti anni dopo.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------  LA STORIA DEI FRANCOBOLLI DEDICATI ALLA FISARMONICA

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Storia della Fisarmonica

e

I grandi della musica e la fisarmonica

(liberamente tratto da http://www.fisarmonicavirtuale.it)


Non poteva mancare in questo sito una sezione dedicata alla storia della fisarmonica. Difficilmente infatti si può apprezzare uno strumento moderno come la fisarmonica virtuale senza conoscerne le origini e senza avere la possibilità di capire se ha conservato o meno le caratteristiche dei "genitori".

La fisarmonica ha origini antichissime, infatti il suo antenato è uno strumento cinese ancora oggi in uso risalente a 4500 anni fa conosciuto con il nome di TCheng  oppure Scheng, Sheng o Cheng. Per maggiori informazioni potete cliccare sul link CHENG o visitare il sito del musicista cinese Wu Wei.

Il primo però a depositare un brevetto per uno strumento chiamato accordion fu Cyrill Demian, il 6 maggio 1829 a Vienna. Demian era un costruttore di organi e pianoforti che aveva messo su una azienda insieme ai suoi due figli. Il suo accordion era molto simile ad una "Du Botte" dei nostri giorni, anche se ci sono tesi contrastanti sulla forma dello strumento riportando addirittura foto diverse. C'è chi dice che l'accordion aveva 10 bottoni per la mano destra e 2 per la mano sinistra, mentre c'è anche chi sostiene (e in questo caso forse si tratta della maggioranza) che lo strumento era dotato di 5 tasti per la mano destra e 2 bottoni per la mano sinistra.

Nel 1857 l'accordion di Demian era così conosciuta che Giuseppe Verdi, trovandosi a scrivere il "Simon Boccanegra", decise di riservare una breve parte a questo strumento nella scena della taverna.

L'industria della fisarmonica però ebbe inizio nel 1863 quando una copia dello strumento di Demian, attraverso un pellegrino austriaco, capitò nelle mani del giovane Paolo Soprani di Castelfidardo. Paolo era un ragazzo veramente pieno di ingegno e studiò quello strumento nei minimi particolari tanto da essere in grado di riprodurlo. Nel 1864 infatti, insieme ai suoi fratelli, decise di aprire una bottega sotto casa dove si sarebbe occupato della produzione di fisarmoniche. Fu grazie a Paolo Soprani e ai tanti artigiani che lo seguirono che la fisarmonica divenne famosa in tutto il mondo e si perfezionò sempre di più. Se non ci fossero stati personaggi come Paolo Soprani, probabilmente oggi non ci sarebbero né l'industria delle fisarmoniche e tanto meno le fisarmoniche virtuali.

Se siete a conoscenza di notizie curiose relative alla storia della fisarmonica o avete foto di antiche fisarmoniche mandatemele pure e provvederò a pubblicarle in questa pagina.


GIUSEPPE VERDI

La foto di Giuseppe Verdi è Copyright del sito ufficiale www.giuseppeverdi.it , un sito veramente interessante dove potete trovare di tutto sul celebre maestro. Visitatelo.

Il grande maestro Giuseppe Verdi in un ritratto del 1871, quando presiedeva la Commissione Ministeriale per la riforma dei Conservatori. All'epoca la popolarità e il successo della fisarmonica erano tali che il maestro Verdi decise di proporre lo studio dello strumento nei Conservatori Italiani. Questo almeno è quanto risulta da alcune fonti, ma non tutti sono d'accordo nel dire che Giuseppe Verdi propose lo studio della fisarmonica. Secondo alcuni infatti Giuseppe Verdi propose lo studio dell'Armonium che è sempre uno strumento ad ancia libera, ma si suona come un pianoforte. Ivano Paterno al riguardo mi ha gentilmente concesso il materiale in formato PDF che potete leggere cliccando sul link Verdi e la Fisarmonica.


ROBY FACCHINETTI

La foto di Roby è Copyright del sito ufficiale www.robyfacchinetti.it che invito tutti a visitare.

Roby Facchinetti, grandissimo compositore, tastierista e cantante appartenente al gruppo dei Pooh, che con i suoi oltre 40 anni di successi ha stabilito un record unico nella storia della musica di tutto il mondo. Ma come nasce in questo artista tanto amore per la musica ? Riporto una parte di un intervista fatta a Roby da Catena Fiorello nel programma di Rai 3 intitolato NATI SENZA CAMICIA :

Domanda di Catena

...si sente già da bambini di essere portati per la musica, il cinema o qualsiasi altra arte ?

Risposta di Roby

Io credo di sì ... credo che le passioni si avvertano subito ... io ad esempio già a tre anni mi addormentavo davanti alla radio di mia nonna e una volta l' ho smontata per vedere se dentro c'erano i musicisti, li volevo conoscere ... poi a 7 anni ho iniziato a studiare musica col maestro Ravasio, in particolare mi piaceva suonare la fisarmonica ... uno strumento che allora era più accessibile rispetto ad altri ... e ricordo che mi fu regalata da miei genitori, con sacrifici enormi ... era una fisarmonica straordinaria, una Stradella, molto completa, 120 bassi ... esiste tutt'ora e fu regalata ad un mio carissimo amico ...

L'amico a cui fu regalata la fisarmonica di Roby intervistato sempre da Catena Fiorello racconta :

Era fisicamente minuto, e quella fisarmonica che si portava sempre sulle spalle lo faceva sembrare ancora più piccolo. Non se ne separava mai. Ed è stata la sua fortuna: oggi è diventato meritatamente un campione della musica.

Riporto anche un brano del libro "Quello che non sai" (Pooh 1997) dove Roby parla ancora del suo rapporto con la fisarmonica :

... la mamma mi mandò a prendere lezioni di fisarmonica, forse anche per proseguire la tradizione di famiglia che vantava un nonno compositore di messe cantate. Andammo a Bergamo, dal maestro Ravasio, un grande fisarmonicista. Fu lui ad insegnarmi come vivere la musica, come amarla. E a coltivare quel gusto classico di cui erano permeate le mie giornate musicali. Allestì anche un'orchestra di una quarantina di ragazzini che studiavano fisarmonica con lui. Eseguivamo Verdi, Beethoven e Wagner, un compositore che mi piace particolarmente.


DODI BATTAGLIA

La foto di Dodi è Copyright del sito ufficiale www.dodibattaglia.it che invito tutti a visitare.

Dodi Battaglia, anche lui musicista e compositore eccezionale che ha dimostrato di avere delle doti straordinarie come chitarrista e come cantante con la sua voce pulita che diventa sempre più bella con il passare degli anni. Anche Dodi, come noto, è uno dei componenti del gruppo dei Pooh, ma come ha iniziato la sua carriera da musicista ? Il suo primo contatto con la musica avvenne all'età di soli 5 anni, quando gli regalarono una fisarmonica. Si dedicò a questo strumento per ben 9 anni e all'età di 13 anni cominciò a studiare anche la chitarra che è il suo attuale strumento. Dodi comunque non ha abbandonato la fisarmonica visto che l' ha usata anche in qualche concerto con i suoi amici Pooh. Ricordo infatti che la suonava con disinvoltura, come se fosse nato con la fisarmonica addosso, in un bellissimo concerto intitolato "Buonanotte ai suonatori".


EDUARDO DE CRESCENZO

La foto di Eduardo De Crescenzo è Copyright del sito ufficiale www.eduardodecrescenzo.it che invito tutti a visitare.

Un altro tra i grandi che incontra la musica grazie alla fisarmonica è Eduardo De Crescenzo. Vi riporto un pezzo della sua biografica presa dal suo sito ufficiale in cui dice :
"Mi racconta mia madre della mia infantile testardaggine :parlavo appena, ma già mi ostinavo a volere una fisarmonica.
La vedevo suonare agli angoli delle strade di Napoli dai cosiddetti posteggiatori, e restavo ad ascoltarli per ore.
Quando cercavano di portarmi via, ogni volta erano urla e pianti, e così il suonatore si inteneriva e mi lasciava suonare ...".
E proprio quello strumento, insieme alla musica, diventa per De Crescenzo ragione di vita:
a 3 anni riceve in dono la sua prima fisarmonica e subito la suona "a orecchio";
a 5 debutta al Teatro Argentina di Roma e inizia gli studi classici con il maestro Giuseppe Bavota ...


(Recensione da “CLUB DELLA FISARMONICA”)

Presentiamo il lavoro discografico di un fisarmonicista di S.Benedetto del Tronto, ELIO GIOBBI , nel suo CD-MC dal titolo Estasi. Questo artista vanta grandi collaborazioni con i musicisti della storica formazione del Maestro Giraldi (nel CD hanno inciso nomi del calibro di Franco Trevisani alla chitarra, il mitico Gable alla batteria, Angelo Agrò al sax, Sergio Marianni alle tastiere, ecc...) ed il contenuto del suo lavoro è di alto livello! ELIO GIOBBI è un fisarmonicista di grande valore che, pur seguendo i classici "canoni" del ballo liscio, riesce a trovare spunti innovativi nelle sue interpretazioni. Le sue composizioni hanno quel tocco di originalità  che incuriosiscono l'ascoltatore ad ascoltare il CD tutto d'un fiato. La notevole tecnica, mista a sentimento e originalità, crea una perfetta alchimia acustica e rendono ELIO un fisarmonicista tutto da scoprire. La compilation è prodotta dalle Edizioni Musicali Il Pollice, note edizioni Faentine che producono anche Massimo Venturi, Barbara Lucchi, Gabriele & Milva, Verter Rocca, Barbara & C, e tante altre orchestre romagnole.

brani contenuti sono: Sogno Parigino, Estasi, Stefania, Pablito, Mister Fox, La saltellata, Sull'aia, Gardenia, Zodiaco, Senor Tango, Fisa a Madrid, Illusioni, Cavaquinho, Batida, Carioca. Per ulteriori informazioni contattare www.eliogiobbi.it o info@eliogiobbi.it

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           SPECIALE "GIOVANNI PAOLO II"........IL GRANDE SUGLI ARTISTI  

"In questi giorni, non potevo non ricordare e non pubblicare le parole del "GRANDE" SANTO PADRE  rivolte ai musicisti, ai poeti, ai pittori, agli artisti in genere in occasione del GIUBILEO DEGLI ARTISTI (18 febbraio 2000)" -Elio Giobbi
18 febbraio 2000: Giubileo degli artisti

IL DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II  agli ARTISTI

Venerati Fratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio,
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Con grande gioia vi incontro in questa Basilica, a cui hanno posto mano alcuni tra i sommi geni dell'architettura e della scultura. Benvenuti! Saluto il Signor Cardinale Roger Etchegaray, che ha presieduto la celebrazione della Santa Messa. Con lui saluto l'Arcivescovo Mons. Francesco Marchisano, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, e gli altri Presuli e Sacerdoti. Saluto pure le Autorità civili intervenute e gli Artisti presenti. A tutti va il mio apprezzamento per questa intensa testimonianza di fede. Nessuno come voi, cari cultori dell'arte, può sentirsi a casa sua qui, dove fede ed arte si incontrano in modo tanto singolare, elevandoci alla contemplazione della gloria divina.
Ne avete fatto esperienza or ora nella celebrazione eucaristica, cuore della vita ecclesiale. Se, come ha detto il Concilio, "nella liturgia terrena noi partecipiamo, pregustandola, a quella celeste" (Sacrosanctum Concilium, 8), ciò acquista particolare evidenza nello splendore di questo tempio. Esso ci porta col pensiero alla Gerusalemme celeste, nella quale - secondo l'espressione dell'Apocalisse - le fondamenta sono "adorne di ogni specie di pietre preziose" (21,19), e non c'è più bisogno della luce del sole e della luna, "perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello" (21, 23).
2. Sono lieto di rinnovare a voi, oggi, i sentimenti di stima che espressi lo scorso anno nella mia Lettera agli artisti. E' ora che si riallacci quella feconda alleanza tra Chiesa ed arte che ha segnato largamente il cammino del cristianesimo in questi due millenni. Ciò suppone la vostra capacità, cari artisti credenti, di vivere profondamente la realtà della fede cristiana, così che essa diventi generatrice di cultura e doni al mondo nuove "epifanie" della bellezza divina, riflessa nella creazione.
E' appunto per esprimere la vostra fede che oggi siete qui. Siete venuti per celebrare il Giubileo. Che cosa significa questo, in ultima analisi, se non fissare lo sguardo sul volto di Cristo, per riceverne la misericordia e lasciarsi inondare dalla sua luce? Il Giubileo è Cristo! E' lui la nostra salvezza e la nostra gioia, è lui il nostro canto e la nostra speranza. Chi entra in questa Basilica per la Porta Santa, lo incontra innanzitutto volgendo gli occhi alla Pietà di Michelangelo, quasi confondendo lo sguardo con quello di Maria nel suo abbraccio al corpo senza vita del Figlio. Quel corpo martoriato, e pur dolce, del "più bello tra i figli dell'uomo" (Sal 45, 3), è sorgente di vita. Maria, figura dell'umanità nuova, essa stessa salvata, lo consegna a ciascuno di noi come seme di risurrezione. Noi infatti - come ci insegna l'apostolo Paolo - "per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (Rm 6, 4).
3. Il Giubileo ci chiede di accogliere questa grazia di risurrezione così che essa penetri in tutte le pieghe della nostra vita, risanandola non solo dal peccato, ma anche dalle scorie che esso lascia in noi persino dopo che ci siamo riconciliati con Dio. Si tratta, in certo senso, di "scalpellare" la pietra del nostro cuore, perché affiorino i lineamenti di Cristo, l'Uomo nuovo.
L'Artista che può far questo in profondità è lo Spirito Santo. Egli tuttavia esige la nostra corrispondenza e docilità. La conversione del cuore è, per così dire, opera d'arte comune dello Spirito e della nostra libertà. Voi artisti, abituati a modellare le più diverse materie secondo l'estro del vostro genio, sapete quanto somigli alla fatica artistica lo sforzo quotidiano di migliorare la propria esistenza. Come scrivevo nella Lettera a voi dedicata, "nella "creazione artistica" l'uomo si rivela più che mai "immagine di Dio", e realizza questo compito prima di tutto plasmando la stupenda "materia" della propria umanità e poi anche esercitando un dominio creativo sull'universo che lo circonda" (Lettera agli artisti, 1). Tra l'arte di formare se stessi e quella che si esplica nella trasformazione della materia c'è una singolare analogia.
4. Nell'uno e nell'altro compito il punto di partenza è sempre un dono dall'alto. Se la creazione artistica ha bisogno di una "ispirazione", il cammino spirituale ha bisogno della grazia, che è il dono con cui Dio comunica se stesso, avvolgendo di amore la nostra vita, dando luce ai nostri passi, bussando al nostro cuore, fino ad abitarlo e renderlo tempio della sua santità: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (Gv 14,23).
Questo dialogo con la grazia impegna soprattutto sul piano etico, ma tocca tutte le dimensioni della nostra esistenza, ed acquista una sua espressione peculiare nell'esercizio del talento artistico. Nel vostro spirito Dio si lascia intravedere attraverso il fascino e la nostalgia della bellezza. Non c'è dubbio, infatti, che l'artista viva con la bellezza una particolare relazione e si può anzi dire che la bellezza sia "la vocazione a lui rivolta dal Creatore" (Lettera agli artisti, 10). Se si è capaci di scorgere nelle molteplici manifestazioni del bello un raggio della bellezza suprema, allora l'arte diventa una via verso Dio, e spinge l'artista a coniugare il suo talento creativo con l'impegno di una vita sempre più conforme alla legge divina. Talvolta proprio il confronto tra lo splendore della realizzazione artistica e la pesantezza del proprio cuore può destare quell'inquietudine salutare, che fa sentire il desiderio di superare la mediocrità e iniziare una vita nuova, aperta con generosità all'amore di Dio e dei fratelli.
5. E' allora che la nostra umanità si libra in alto, in un'esperienza di libertà, e direi d'infinito, come quella che ancora Michelangelo ci ispira nella cupola che insieme sovrasta e corona questo tempio. Guardata dall'esterno, essa sembra disegnare un curvarsi del cielo sulla comunità raccolta in preghiera, quasi a simboleggiare l'amore con cui Dio si fa ad essa vicino. Contemplata dall'interno, nel suo vertiginoso slancio verso l'alto, essa evoca invece il fascino insieme e la fatica dell'elevarsi verso il pieno incontro con Dio.
Proprio a questa elevazione, cari artisti, vi chiama l'odierna celebrazione giubilare. Essa è invito a praticare la stupenda "arte" della santità. Se essa dovesse sembrare troppo difficile, vi sia di conforto il pensiero che in questo cammino non siamo soli: la grazia ci sostiene anche attraverso quell'accompagnamento ecclesiale, con cui la Chiesa si fa madre per ciascuno di noi, ottenendo dallo Sposo divino sovrabbondanza di misericordia e di doni. Non è forse questo senso della "mater Ecclesia" che il Bernini ha efficacemente evocato nell'abbraccio solenne del colonnato? Quelle braccia maestose sono pur sempre braccia materne, che si aprono all'umanità intera. In esse accolto, ogni membro della Chiesa può sentirsi rinfrancato nel suo passo di pellegrino, in cammino verso la patria.
La nostra riflessione torna così al punto da cui era iniziata, allo splendore della Gerusalemme celeste, a cui aneliamo come popolo di Dio pellegrinante.
Vi auguro, cari artisti, di sentirvi sempre attratti da quello splendore e, a conforto del vostro impegno, vi imparto di cuore la mia Benedizione.

 

"Per trasmettere il messaggio affidatovi da Cristo, la Chiesa ha bisogno dell´arte. Essa deve infatti, rendere percepibile e, anzi, per quanto possibile affascinante il mondo dello spirito, dell´invisibile, di Dio. [...] Ora l´arte ha una capacità tutta sua di cogliere l´uno e l´altro aspetto del messaggio traducendolo in colori, forme, suoni che assecondano l´intuizione di chi guarda o ascolta.(...) I vostri molteplici sentieri, artisti del mondo, possano condurre tutti a quell'Oceano infinito di bellezza dove lo stupore si fa ammirazione, ebbrezza, indicibile gioia." [Lettera di GIOVANNI PAOLO II agli artisti, 4 aprile 1999]

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